La mia ricerca si concentra sull’installazione e l’utilizzo di diversi medium, pittura, scultura, nuove tecnologie e video. Il punto di partenza è la teoria del filosofo Floridi che si concentra sulla condizione umana attuale, divisa tra mondo digitale e reale che, in una metafora poetica, viene visualizzata come l’habitat delle Mangrovie che vivono in equilibrio tra acque dolci e salate.
Nel digitale le forme e gli oggetti tendono a smaterializzarsi, a fondersi per diventare impalpabili, le mie opere vivono il paradosso di una restituzione fisica, morbida, e ibrida, non puramente virtuale. L’eterogeneità delle mie installazioni e opere diventa spazio di interrogazione sul rapporto tra umanità-tecnologia, dialogo di creazione, avversità, in continua trasformazione.
Mi interessa la trasformazione dell’immagine, che muta, fino a scomparire, spesso privata del sistema di segni che essa era in grado di evocare, creando un vuoto in cui la tecnologia trova il suo spazio.
La mia ricerca si interroga sull’interazione tra l’uomo, insieme alle sue memorie, azioni, desideri, speranze e l’evoluzione della sfera tecnologica che plasma il nostro contemporaneo.